Come riconoscere e combattere la ritenzione idrica
La quantità di liquidi nel nostro corpo viene mantenuta costante grazie al contributo di numerosi fattori come:
- Il sistema circolatorio;
- I reni;
- Il sistema linfatico;
- Il bilancio ormonale;
Quando uno o più di questi meccanismi soffre possono manifestarsi dei sintomi che riassumiamo con il termine di “ritenzione idrica sistemica”. [1]
I casi di ritenzione idrica che più comunemente vengono riscontrati riguardano gli arti inferiori procurando quella fastidiosa sensazione di gambe pesanti che spesso si presenta nei mesi caldi o in periodi in cui si sta spesso in piedi senza possibilità di riposo.
È possibile distinguere tra un affaticamento muscolare ed uno stato di ritenzione idrica, poiché in quest’ultimo caso è possibile riscontrare:
- Rigonfiamento delle gambe;
- Modificazione nel colore delle gambe;
- Pelle lucida;
- Zone di pelle che restano infossate dopo pressione con le dita (edema pitting);
- Gambe dolorabili;
- Rigidezza delle articolazioni.
Tali manifestazioni sono abbastanza comuni anche nei periodi di prolungata sedentarietà perché il movimento delle gambe stimola la compressione del letto venoso spingendo il sangue degli arti inferiori contro la gravità facilitandone il ritorno verso il cuore.
Il costante richiamo verso il cuore del sangue venoso impedisce ai liquidi di “fermarsi” nelle parti basse del corpo garantendo un costante afflusso di nutrienti ed ossigeno ed una efficiente detossificazione da tutte le sostanze di scarto.